(1904-1962) - Pseudonimo di
Abdullah Suleyman
,
nato ad Halabja nel Kurdistan iracheno. Il nonno ed il padre erano
poeti famosi. Studiò a Kirkuk, ma dovette abbandonare gli studi dopo
l'assassinio del fratello nel 1921. Dal 1925 al 1937 si dedicò
all'insegnamento. Durante la seconda guerra mondiale fu mandato a
Giaffa, in Palestina, a dirigere la sezione curda della stazione
radio (1942-1945). Tornato in Kurdistan ebbe la residenza obbligatoria
a Erbil, dove lavorò come contabile fino al 1950. Nel 1952 fu nominato
direttore della rivista curda
Jin
(Vita), edita a Sulaimaniya. Per il suo impegno a favore della causa curda fu incarcerato e ottenne la libertà dopo la rivoluzione irachena del 14 luglio 1958.
È considerato uno dei massimi esponenti della poesia realistica e scrive in versi liberi. Sostiene la necessità di attuare radicali riforme sociali, come unica via per il riscatto del popolo curdo.