Soluzioni e Solutori delle proposte precedenti: 1)
Michel Butor, ''Le parole nella pittura'' [Mario Lavaggetto]
2)
Pier Paolo Pasolini, ''Le belle bandiere'' [Federico Malagoli]
3)
Walter Benjamin, ''Angelus Novus'' [Sergio Barani]
5)
Apocalisse di Giovanni [Paola Campagna]
irrisolto il punto 4:
Con versi ineguali, uniti in una strofa, fu chiuso primamente il dolore e poi il sentimento di un desiderio, di un voto compiuto: ma chi abbia introdotto per il primo la tenue elegia c'è contesa tra i dotti e la questione non è ancora risolta.
1)
In certi casi il lettore deve dunque somigliare in qualche misura all'autore, pure conservando una costante e attiva diffidenza. Dietro ogni mia pagina, dietro ogni pagina di ogni scrittore, c'è sempre qualche inganno nascosto.
da MALERBA, "Che vergogna scrivere". Solutore: Filippo Borghi
2)
Non ho mai creduto né al mito dell'invincibilità di Israele, né a quello della refrattarietà araba alla tecnologia: i miti sono molto utili per agire e fare agire, ma non per pensare e far pensare.
da ALBERTO MORAVIA, "Impegno contro voglia". Solutore: Armando Martinelli
3)
Così troviamo da un lato la poesia guerresca e dall'altro quella rivoluzionaria, che assumono la funzione dell'epos eroico; questo processo non è regressivo, ma al contrario è l'indizio della crescita delle forze popolari, che richiedono in una nuova epoca forme nuove di incarnazione artistica.
da PROPP, "l'epos eroico russo", Roma, Newton Compton Editori, pag. 504. Solutore: Federico Sanguineti
4)
Il mito è un costante prodotto della fede vita che ha bisogno di miracoli; dello status sociologico, che ha bisogno di precedenti; della regola morale, che ha bisogno di sanzioni.
da MALINOWSKI, "Il mito e il padre". Solutore: Luigi Percivale
5)
La cultura è invece la capacità di inventare una grande ricerca scientifica alla portata di tutto il paese, della scuola, delle organizzazioni pubbliche, delle amministrazioni e di tutte le forze del lavoro.