È ovvio che dobbiamo dire e fare (?) tutto quanto è possibile per deprecare e ostacolare questa ennesima strage balcanica. Ma quanto siamo capaci di fare nell'immediato, di concretamente utile?
Comunque, ciò che è assolutamente necessario e urgente, è un profondo esame di coscienza dell'intellettuale occidentale, sulla natura e condizioni della cosiddetta civiltà occidentale. E quando dico "Occidente" intendo un' Europa, anche allargata, e gli Stati Uniti d'America (nipoti e pronipoti dell'Europa).
Questo sacro e giusto (perché anche democraticissimo Occidente, grazie a una indubbia supremazia scientifico-tecnologica, si esalta ogni giorno sempre di più, autocoinvolgendosi visionariamente in una esclusiva, assoluta ideologia globalizzante: ovvero l'idea folle d'essere stato delegato da un Dio (?), o dalla Ragione (?) a sottoporre il mondo intero (e magari anche altri mondi, se si dovessero scoprire) al proprio dominio morale e utilitaristico. Ogni altra convinzione etico-economica dovrà asservirsi, costi quel che costi, al Grande Occidente e alle sue virtù.
Ogni azione dell'Occidente, da secoli, è evidentemente protesa a questo risultato finale. Si è cominciato con l'impero romano, continuando con il Sacro Romano Impero, con le Crociate, le Guerre Napoleoniche, il Colonialismo…per giungere ormai all'impero Globale Industriale-Finanziario.
Non ci siamo fermati di fronte a nulla, pur di affermare la nostra sacralità, giustizia, umanità, democrazia (senza dimenticare mai, ovviamente, il nostro tornaconto economico). Abbiamo usato tutti i più raffinati mezzi di distruzione fisica e meta-fisica. In una ventina di secoli (con straordinaria accelerazione nell'ultimo) abbiamo umiliato o addirittura cancellato tribù, etnie, classi, popoli, nazioni. Con raffinata ipocrisia siamo comunque riusciti a scaricare le nostre colpe individuali e collettive (liberandoci di ogni rimorso ed esaltando il nostro senso di giustizia e umanità) su singoli mostri, ai quali attribuire esclusivamente ogni responsabilità.. Fino a dimenticare (tanto per fare un esempio 'qualsiasi') che un individuo come Hitler non fu un marziano, né un pellerossa, né un negro, bensì un prodotto occidentale ben coltivato e alimentato dalla inqualificabile politica dell'Occidente fra le due guerre.
Per qualche comodità in più e qualche malattia in meno (solo e sempre a nostro esclusivo vantaggio) abbiamo massacrato e soggiogato milioni e milioni di esseri umani. Siamo riusciti a consolidare una perfetta macchina civile grazie la quale, a fronte di 2/300 milioni di individui più o meno ricchi (seppur mentalmente schiavizzati), languono e troppo spesso crepano oltre 4 miliardi di uomini (o sotto-uomini). Ai quali, tuttavia, non neghiamo quasi mai una Coca Cola! Per di più con la prospettiva di far precipitare il globo terracqueo nella catastrofe ecologica.
Ecco perché, tragicamente mi sento di affermare, convinto purtroppo, che una qualsiasi (!) guerra balcanica altro non è che un piccolo episodio di una incommensurabile, secolare tragedia, la cui fine non riusciamo a intravedere.
Tuttavia qualcosa dobbiamo pur dire, se siamo così impotenti al fare.