La Costituzione, per come si presentò e per come l’abbiamo ricevuta noi che siamo suoi contemporanei, era una cosa molto bella, una cosa molto meditata, nel silenzio e nell’oppressione, durante il fascismo, da uomini di prim’ordine, non solo giuristi. C’erano uomini che avevano una esperienza anche politica negativa e quindi cercavano di risarcire questo male subíto dalla dittatura… uomini pregevoli… ne ho conosciuti parecchi, a cominciare da Calamandrei …
Io ero più giovane di loro, ma erano stati anche maestri dell’Università, oppure erano clandestini in esilio. Io ho avuto modo di avvicinarli, ma non posso dire di essere stato loro amico. Certo ho subíto e sentito la loro autorità .
La Costituzione è un documento che fa veramente onore alla cultura italiana, alla tradizione giuridica italiana.
Grandi violenze anticostituzionali nel periodo post bellico non ne ho registrate, invece in periodi più recenti mi pare si intacchi la Costituzione continuamente, con cose subdole come tentativi subdoli di legislazione ad hoc, per interessi particolari o di fazione… è un momento deprimente.
Ma non so se un esame, un riesame sia possibile. Solo uomini altrettanto validi come quelli che l’ hanno fondata potrebbero suggerire qualche modifica o aggiornamento, io non sono del mestiere e non posso pronunciarmi, però vorrei, ripeto, che gli eventuali aggiornamenti che probabilmente il tempo impone provenissero da uomini altrettanto raccomandabili, autorevoli per dottrina, ma anche per umanità.
Questi uomini io non li vedo. Certo qualcuno dei padri costituenti c’è ancora quindi può darsi che qualche sopravvissuto o superstite possa essere una voce in capitolo portante.
Le infrazioni della giustizia che sono state fatte recentemente mi sembrano veramente preoccupanti (come il lodo Schifani), perché sono state fatte non con animo costituzionale.
E per quanto si è detto su Mussolini, queste sono offese che pesano, che fanno male anche ad uno che si voglia dichiarare disponibile ad un mutamento interno endogeno della Costituzione.
Sanguineti ha ragione, c’è l’impressione che non si possa parlare.
Invece è ruolo dell’intellettuale intervenire. E l’intellettuale è chi cerca di vedere chiaro nelle cose, chi vede in genere un po’ più a fondo. Il suo è un servizio che fa alla società e se ha modo di intervenire deve farlo, non si può esonerare per nessun motivo, tant’è che io anche in passato sono intervenuto sull’argomento su l’Unità più volte, poi anche con un libretto dal titolo Le nuove paure una conversazione con Renzo Cassigoli de l’Unità, dove preciso le mie idee con chiarezza e lealtà.
Ma anche con speranza. Credo in tutti i movimenti che si muovono per la pace e la giustizia.