Ogni guerra è orrore e basta. E questa guerra in cui la feroce esibizione della tecnica non frena ma aggrava, com'era da aspettarsi, il compiaciuto cinismo razzista delle cosiddette "pulizie etniche", si risolve comunque in una perdita secca per l'essere umano in sé, del resto già sprofondato ben al di sotto degli altri viventi, per il gusto delle continue "inutili stragi" di cui non si è mai privato e che pare ora giochi quasi fossero virtuali.
Ma l'Europa è tutta macchiata dalla presenza di ossari e cimiteri militari assortiti (anche qui, nelle zone del Piave, italiani, tedeschi, francesi), più forse che altre parti del mondo. E dentro questi ossari e cimiteri ci si dovrebbe raccogliere, in silenzio, con solo insegne di lutto, accentrando la consapevolezza che sotterra non ci sono razze, né etnie, né tecniche, né giochi. Comunicare poi con tutti i mezzi o media questa consapevolezza. Certo che camere a gas e fosse comuni tolgono persino questa possibilità, dove hanno trionfato…
È necessario, ovviamente, continuare nei tentativi (per quanto ostacolati nei modi più assurdi), di giungere attraverso le maggiori istituzioni politiche mondiali a una mediazione che coinvolga la Russia e altri grandi paesi, al fine di arrestare subito le armi e di far parlare quel po' di ragione che sopravvive. Questo è il banale parere di uno dei tanti ciechi sordi, ammutoliti, e di tutto ignoranti, cui è ridotta oggi l'umanità dai soliti messeri della guerra.