Giulio Ferroni
Ingiustizia infinita
Afghanistan 7 ottobre 2001
Siamo presi in una morsa, tra il fondamentalismo islamico e quello americano, tra il Medioevo arcaico e l’oltranzismo postmoderno: i paradisi della digitalità si intrecciano e si confondono con le tecnologie della distruzione. New York è stata colpita dalla follia terroristica con i suoi stessi illusori strumenti di agio e di velocità (gli aerei), che hanno distrutto le torri stupidamente rivolte «con forsennato orgoglio inver le stelle»; la guerra- vendetta ha messo in moto altri infiniti strumenti di velocità e di distruzione. Sembrano venute meno tutte le possibilità e le ipotesi della ragione, di quel controllo della vita del mondo nel suo insieme che in questo universo ''globale'' appare sempre più necessario. E non ci si può schierare da nessuna parte, perché, in un modo o nell’altro, tutte le scelte sembrano tendere alla distruzione: possiamo solo imparare a ''non identificarci'', ma è ben poca cosa rispetto a questo quadro disperante, a questo annuncio di nuovi orrori, a questa ''ingiustizia infinita''.
7 dicembre 2001
ultimo aggiornamento:
martedì 4 dicembre 2001 22.10.49
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