Fernanda Pivano
La violenza è un boomerang
Afghanistan 7 ottobre 2001
Non credo nella guerra. Non rappresenta il pensiero di nessuno, sicché chiedo scusa a chiumque non sia d'accordo con me. Non credo nella guerra perché non credo nella violenza, e dalla guerra non può nascere altro, inevitabilmente, che altra violenza. La guerra serve soltanto ai mercanti di armi per guadagnare denaro, agli ideologi, per sostituire un dittatore sanguinario a un altro dittatore sanguinario, ai politici per sfogare invidia e vendette magari anche personali. Non credo nelle guerre giuste perché si servono di ragazzi mandati a morire a volte senza che sappiano perché. Non credo nelle guerre sante perché non può essere il sangue a benedire le crociate.
Un amico diceva che la violenza è come un boomerang, ritorna sempre da dove è partita.
Io credo nella comunicazione e penso che non ci sia disaccordo che non possa vnire risolto con la discussione, l'umiltà, il tentativo di reciproco aiuto.
I diplomatici sono stati inventati per raggiungere questi scopi e se non li raggiungono vuol dire che sono cattivi diplomatici. Forse io parto dal punto di vista di gente buona come vuole l'anarchia pacifista o almeno di gente che ama la vita e cerca di permettere a tutti di viverla quando a impedirlo non sono le alluvioni e i terremoti, le bufere e i disastri naturali.
ultimo aggiornamento:
domenica 4 novembre 2001 21.22.40
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